• 14/07/2016 alle 20:05

    Falsi Miti: CRAMPI E CARENZA DI POTASSIO;  La carenza di potassio è il reale responsabile della comparsa dei crampi muscolari? L’idea che tutte le volte che si ha un crampo ci si trovi di fronte ad una carenza di potassio è riassumibile in una sola frase: se è vero che tutte le carenze di potassio possono manifestarsi con dei crampi muscolari, non è altrettanto vero che tutti i crampi muscolari siano originati da una carenza di potassio.

    Falsi Miti: CRAMPI E CARENZA DI POTASSIO

    Falsi Miti: CRAMPI E CARENZA DI POTASSIO

    Per chiarire meglio questo aspetto occorre analizzare in maniera più approfondita cos’è e come origina un crampo, perlomeno con riferimento all’attività sportiva. Il crampo muscolare è una manifestazione dolorosa frutto di una contrazione involontaria del muscolo, spesso violenta ed improvvisa. Le cause di un crampo muscolare possono essere diverse. Se consideriamo soggetti sedentari possono originare da problemi circolatori, anche determinati da atteggiamenti o posture che ostacolano il flusso sanguigno. Alcune terapie farmacologiche, in particolare l’uso di diuretici, possono ulteriormente favorirne la comparsa, al pari di una sudorazione copiosa o squilibri biochimici.

    In soggetti sportivi, anche agonisti, l’insorgere di crampi muscolari è quasi sempre attribuibile ad un marcato affaticamento psicofisico, a copiose deplezioni di glicogeno muscolare e ATP e, in misura più modesta, a carenze o squilibri elettrolitici, determinati quasi sempre da sudorazione eccessiva o errato reintegro idrosalino. Sodio e potassio sono di fatto gli elettroliti una cui carenza maggiormente espone a crampi muscolari.

    È tuttavia da sottolineare che è assai improbabile che si verifichi una carenza di sodio in un soggetto che si alimenta normalmente. Poiché il sodio è riccamente presente in tutti i cibi frutto della lavorazione industriale, e viene spesso impiegato in modo eccessivo anche nella comune alimentazione.

    Non potendo riscontrare frequenti situazioni deficitarie, prima di pensare ad eventuali integrazioni, anche di potassio, occorre tener presente che la migliore azione preventiva è una corretta calibrazione del carico di lavoro, salvo non vi sia la certezza che il problema è imputabile ad errori di reidratazione.

    La pratica sportiva in prossimità di pasti importanti è un’altra delle possibili ragioni per le quali insorgono i crampi. In questi casi infatti il sangue viene richiamato nella regione addominale e, il limitato afflusso nella muscolatura periferica, determina una condizione favorente per l’insorgere di contrazioni muscolari di tipo involontario. Situazioni analoghe possono verificarsi con l’impiego di abbigliamento o accessori (calzature, fasce, elastici ecc.) che ostacolano la corretta circolazione, e che sono fortemente utilizzati in ambito sportivo perché offrono alti margini di comodità in particolari discipline. Naturalmente i crampi possono avere cause anche più gravi e di difficile diagnosi, come ad esempio un deficit energetico derivante da malattie mitocondriali. Nello specifico una malattia mitocondriale provoca scompensi differenti a seconda dell’organo coinvolto, nel caso del muscolo inducendo intolleranza alla fatica e crampi.

    A trarre in inganno è talvolta il manifestarsi di crampi nelle ore notturne, situazione questa che non è individuabile in alcuna delle circostanze sopra descritte, ovvero di affaticamento muscolare eccessivo, somministrazione di allenamenti troppo intensi e via dicendo. Tale situazione quindi sembra poter avvalorare l’idea che siano proprio le carenze di potassio alla base dei crampi. È da segnalare invece che i crampi notturni non hanno un significato patologico definito, e paiono la conseguenza del piede che viene a trovarsi in flessione plantare. In questa posizione il polpaccio non è in grado di svolgere la sua azione fisiologica e, lo sforzo che si determina nella contrazione, innesca un crampo doloroso .

    Ovviamente, in una minoranza di casi, potrebbe effettivamente verificarsi una problematica di tipo elettrolitico che richieda l’impiego di un integratore. Quest’ultima condizione però dovrebbe essere diagnosticata da un medico e non essere il frutto di un intento preventivo che è normalmente superfluo ed inefficace. Considerando anche che, i diversi trial che hanno preso in considerazione l’impiego di integratori ai fini del trattamento dei crampi hanno evidenziato scarsi risultati(1). Significativo il passaggio presente nel testo di G. Miserocchi che, relativamente ai crampi in ambito sportivo, afferma: “Data la varietà delle cause responsabili risulta del tutto problematico, se non impossibile, contrastare i crampi sul piano farmacologico, essendo il riposo muscolare l’unico rimedio veramente efficace.